Nel terzo giorno del congresso, dialogo aperto con i giovani.
di Daniel Fassa
pubblicato su cidadenova.org.br
Come rilanciare l'economia di comunione? In che modo superare questo capitalismo che sfrutta ed esclude i lavoratori? Come convincere il mondo a sperimentare la cultura della condivisione, della comunione? Come dare competitività alle imprese EdC? Come mettere gli esseri umani al centro dell'ingranaggio socio-economico? Queste sono solo alcune delle molte domande e riflessioni espresse dai giovani partecipanti della Scuola Latino-americana di Economia di Comunione nel terzo giorno del congresso.
Per l'economista Luigino Bruni, responsabile a livello mondiale del progetto EdC, soltanto i giovani stessi sono in grado di dare risposte a queste e ad altre domande. "I luoghi in cui l'EdC non funziona sono proprio i luoghi dove mancano i giovani. Quando una realtà non ha i giovani, non ha nulla, perché senza di loro manca l'entusiasmo, la creatività, l'ottimismo, la generosità. I giovani devono essere i protagonisti", ha affermato Bruni, in uno dei momenti di dialogo previsto nel programma.
Giovani come l'economista Cristina Souza, docente e studente di dottorato presso l'Università Federale del Paranà. Dedicatasi allo studio della povertà fin dalla tesii di laurea, ha messo in rilievo oggi, nel corso di una breve esposizione, il contributo specifico che può dare l'EdC: i rapporti di reciprocità che vanno al di là delle differenze socio-economiche, il protagonismo dei poveri; i nuovi modelli di gestione della ricchezza (gli utili delle imprese EdC sono investiti nell'inclusione e nella produttività dei più poveri, nella formazione dei giovani alla cultura della condivisione e nella stessa azienda affinché il progetto possa prosperare), e la promozione dello sviluppo integrale di tutte le persone.
Francesco Tortorella, che si occupa dei progetto di sviluppo Edc presso la ONG Azione per un Mondo Unito, ha osservato che "il modo di affrontare la povertà dipende dal modo in cui guardiamo ai poveri". Quindi, è essenziale, a suo parere, la creazione di relazioni fraterne. "Noi cerchiamo di costruire una comunità dove ognuno è in grado di dare e di ricevere qualcosa", ha detto, riferendosi ai progetti sociali che segue con AMU.